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Chi siamo

Azienda Agricola di Olio Biologico Nocerino

L’Azienda Agricola Milena Fedele è specializzata nella produzione di olio biologico extravergine di oliva di alta qualità. E’ situata in agro di Galatina, nel cuore della provincia di Lecce, dove nella tenuta della masseria Vernaleone sono impiantate circa 3.000 piante di olivo della qualità Nociara. Qui si raccolgono le olive dal quale si ottiene un olio italiano al 100%.

Il Rispetto per l’Ambiente

Per la nostra azienda, il rispetto per l’ambiente è obiettivo parallelo a quello produttivo, convinti, come siamo, che esso sia parte di noi stessi e che tutti dobbiamo concorrere alla sua tutela.

Per questo, nella gestione dei nostri oliveti seguiamo tecniche agronomiche ecocompatibili, rispettose della salute dei consumatori e dell’ambiente.

Azienda Olio Biologico Extravergine d'Oliva

Olio Biologico Nocerino

Agricoltura Biologica, il contesto

Nonostante la maggiore razionalità agronomica, anche nei nuovi impianti abbiamo assicurato la presenza di numerose piante di olivastro. Si tratta di una delle essenze più caratteristiche della Macchia Mediterranea salentina, che nella nostra azienda trattiamo e conserviamo gelosamente perché il polline dei suoi fiori risulta eccellente nella fecondazione dei fiori degli olivi. In questo modo, riusciamo ad evitare totalmente il ricorso a prodotti chimici cosiddetti “alleganti”, che vengono utilizzati in agricoltura per favorire e incrementare la formazione dei frutti. Inoltre, i piccoli frutti dell’olivastro, abbondanti e di lunga persistenza sulla pianta, sono cibo insostituibile per molte specie di uccelli durante tutto il periodo invernale.

I nostri oliveti sono circondati da estesi e intrigati macchioni dove, insieme agli olivastri, crescono in gran quantità Querce spinose, Peri mandorlini, cespugli di Mirto, Cisto, Legno-puzzo, Asparago pungente, Ginestrella comune e densi pulvini di Salvione giallo. Sui vecchi muri di pietra, arroventati dal sole, si abbarbicano la Salsapariglia nostrana, la Robbia selvatica e la Rosa di San Giovanni con la sua candida fioritura; mentre nelle zone ombreggiate l’Edera aggroviglia pietre e arbusti.

Sono presenze che appartengono a quella “archeologia forestale” che, all’alba del terzo millennio, testimonia il glorioso passato silvano del Salento, quando le foreste «si congiungevano l’un l’altra tanto da costituire una fascia quasi continua su tutto il litorale salentino e notevoli chiazze all’interno»*. Una presenza che quotidianamente ci impegniamo non solo a conservare, ma ad ampliare, piantando nuovi alberelli, anche se qualche volta la loro presenza complica l’esecuzione di alcune operazioni colturali, con aggravio di costi.

Ma che paesaggio sarebbe, quello salentino, senza i muretti di pietra a secco, senza le maestose querce, senza gli annosi antropomorfi olivi? Non sarebbe il Salento, e il suo mare sarebbe solo una monotona immagine riflessa del cielo.

*D. Novembre, Aree antiche e recenti della macchia nel Salento, in “Atti del XIX Congresso Geografico Italiano”, Editrice Noseda, Como, 1965, nota n. 9 p. 183

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